
Pizza? No!
Pinsa Romana
La forma ovale, la friabilità e l’alta digeribilità fanno della Pinsa il piatto ideale per spuntini, pranzi e cene
Le origini

La storia della pinsa romana è controversa. Si racconta abbia origini antiche, un prodotto nato fra le popolazioni contadine che abitavano le campagne fuori dalle mura di Roma. I contadini utilizzavano una miscela di farine di cereali diversi, orzo, miglio e farro, e vi aggiungevano erbe aromatiche e sale. Il termine Pinsa deriva infatti dal latino Pinsere: allungare, stendere, schiacciare.
Oggi

La pinsa romana ha mantenuto la sua forma ovale e viene impastata con tre farine diverse: farina di frumento, riso e soia per renderla croccante fuori e morbida dentro.
La ricetta prevede un’alta percentuale di acqua che rende l’impasto molto più idratato, inoltre, la lunga lievitazione, di minimo 24 ore, fa sì che risulti più digeribile.